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Enzo Mauri nella sua rubrica "La storia della radio" ci presenta la gloriosa "Radio Milano International" tornata prima sul web ed ora anche in FM. Lo fa con l'intervista a Lucia Schillaci, una delle voci del nuovo corso dell'emittente.

Intervista realizzata da Enzo Mauri

Radio Milano International è tornata in Fm! La storica emittente tra le prime e più importanti radio libere italiane, da tre anni in onda sul web, è ora disponibile sulle frequenze di Radio News dalle 21.00 alle 06.00. L’avventura fuori dal web è iniziata lo scorso 26 ottobre 2020 grazie all’ADN Italia di Annibale Notaris coeditore di Radio Milano International, che ne consente le trasmissioni in buona parte della Lombardia, in DAB + in Calabria, Sicilia e sul Digitale Terrestre canali 68 e 254 (Bom Channel e La Grande Italia). Amministratore delegato della società Rino Borra, mentre ad Adriano Ronchi è affidata la direzione artistica. Il nuovo canale, sintesi musicale tra il passato e il presente di RMI che ne conferma le origini di black music station, va ad affiancare quelli “Classic” e “New Vibes”. Dal 2 novembre sono iniziate le trasmissioni in voce che vedono in conduzione Davide Bucci “Master Freez”, Fabio Negri, Irene Lamedica, Stefano Lucarelli “Steve Dub”, Paolo Bardelli, Bruno Bolla, Chris Anderson e Lucia Schillaci che VOCI.Fm ha incontrato al debutto in questa nuova avventura.

Ciao Lucia, raccontaci le tue origini radiofoniche.
Sono in radio da 30 anni, ho iniziato con la classica gavetta in radio piccolissime, poi è iniziata l’ascesa in emittenti come Radio Emme 100 di Roma, Radio Subasio, Radio Rai. Ho avuto un’esperienza anche televisiva, poi sono tornata in radio con il network R101. Attualmente lavoro per il circuito nazionale Radio InBlu, ora è giunta questa nuova avventura che sinceramente non mi aspettavo, è stata una bella sorpresa!

Il tuo è un ritorno alla conduzione radiofonica tradizionale?
Esatto, una cosa che mi mancava da moltissimo tempo era la scelta musicale. Ora ho l’opportunità di tornare alla musica black, il mio vecchio amore che mi accompagna da sempre e alla radio tradizionale che è poi quella che amo. Può apparire come una radio vintage, fatta di musica, racconti, storie, emozioni, a me piace così.

A proposito di emittenti vecchia maniera, anni fa (1997) sei stata protagonista di “Coloradio” su Tmc2 (poi Mtv Italia), uno dei primi esempi in Italia di radiovisione. Secondo te il fatto che ormai la radio si veda praticamente ovunque, tv e social network, le ha fatto guadagnare punti o ha perso qualcosa?
Sono stata una dei vj di Coloradio per tre anni. In realtà non era proprio un programma radiofonico, semmai una trasmissione tv sulla falsariga della radio. Probabilmente sono troppo vintage e troppo legata al modello radiofonico vecchia maniera per cui l’idea che la radio si possa vedere mi da’ un po’ fastidio. A me piace ascoltare la radio di sera perché entro in intimità con quel mezzo, amo che dia emozioni che racconti storie. Continuo a immaginare le voci non le facce che ci sono dietro, nonostante siano ormai visibili a tutti. La magia della radio è propria questa lasciarsi trasportare dall’immaginazione, se è tutto visivo perdo anche la musica. Lo so sono fatta male!

Torniamo all’attualità, quando sei in onda a RMI?
Ogni giovedì sera dalle 21.30 alle 22.30. Ho pensato di creare un piccolo viaggio musicale ed emozionale tutto dedicato alla musica black , infatti il programma si chiama “Back to Black” come un brano di Amy Winehouse, proprio perché segna un mio ritorno alle origini.

Sei passata dalla realtà romana a quella milanese, hai riscontrato differenze?
Non credo sia una questione di regionalita’, si tratta di come si vuole fare la radio. A Radio Inblu mi occupo di ambiente, qualcosa di più giornalistico, mentre a Milano International torno a un tipo di radio che pensavo non avessi più la possibilità di fare. Oggi le radio sono molto veloci, io invece amo parlare e creare una sorta di feeling con chi sta ascoltando. Poiché ora le nuove tecnologie danno la possibilità a tutti di creare una scaletta personalizzata, oggi più che mai la differenza la fa chi sta dietro il microfono.
 

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