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“Non esiste un mestiere più meritocratico di quello del doppiatore: se sei bravo lavori... altrimenti tocca a qualcun altro!”. Ne parla su VOCI.fm Pino Insegno, famosissimo doppiatore, direttore del doppiaggio, attore e conduttore televisivo. Una video-intervista da non perdere!

Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


Pino Insegno per Voci.fm, sei di nuovo in “Cars 3”, naturalmente; tu hai iniziato come attore però ultimamente preferisci fare il doppiatore a quanto pare!
No ultimamente, sono 37 anni, io ho cominciato come doppiatore. 

Hai continuato a fare l'attore più il doppiatore?
Si, non ho mai smesso; sono carriere parallele, non ho mai lasciato il teatro e neanche il doppiaggio, anche se ho cominciato i primi due anni con il porno, però vale lo stesso perché mi hanno dato l'esperienza necessaria per entrare poi nel mondo che è scoppiato negli anni 80, delle soap-opera ecc. Ho una trasmissione su Radio 24 che è “Voice Anatomy”, per cui mi occupo di voci e di voce in tutte le sue declinazioni, non soltanto quella recitativa, ma anche quella parlata, quotidiana. Il mondo del doppiaggio è meraviglioso, perché, come quello del teatro, è meritocratico, non entra gente che non è brava e soprattutto non è una mafia come si dice, una cosa “di famiglie”. Io poenso che sia ovvio che se hai un padre notaio è più facile che tu faccia il notaio. Io ho un padre vetrinista, ma faccio il doppiatore e l'attore. E' un mondo meraviglioso perché è meritocratico, tutto il mondo del lavoro in Italia dovrebbe prenderne esempio. Il doppiaggio, se non sei bravo, non lo puoi fare. Se ti va di imparare si può fare, per tutti c'è possibilità, ma viva Dio, in questo mestiere vince la meritocrazia e ne vado orgoglioso. Quando perdi un provino o due, lo urlo sempre, vince un altro bravo; incredibile eh? 

A proposito di Dio, tu lo hai doppiato in Zerovskij, lo spettacolo di Renato Zero! Quanto devi a questa tua voce, perché tu sei bravo, però dai... hai una voce?
Ma la voce la costruisci, è un elemento con cui ci nasci, è uno strumento che si può imparare ad usare anche a scuola ( e proprio di questo sto parlando anche ad alte sfere, con un ministro molto attento della Pubblica Istruzione). Renato Zero è un caro amico e mi ha detto: “Pino, mi puoi fare Dio?”; io gli ho risposto: “Dio si, altri santi no, ma Dio è giusto che lo faccia” :-)! 

Bè, hai fatto il massimo, non puoi doppiare nient'altro.
Oltre lui non c'è più altro! Comunque va detto che questo Zerovskij è affascinante, proprio uno spettacolo dell'evoluzione di Renato, meraviglioso.

Cari amici di VOCI.fm, un abbraccio e continuate ad amare la voce, anche la vostra voce, cominciate a registrarvi, sentitevi, prendete confidenza, ci sarà una grande evoluzione! Un abbraccio a tutti, auguri e buona vita da Pino Insegno.



PINO INSEGNO: CENNI BIOGRAFICI
Pino Insegno (all'anagrafe Giuseppe Insegno) nasce a Roma il 30 agosto 1959. Esordisce con lo spettacolo “Giulio Cesare... ma non lo dite a Shakespeare” (1982) assieme alla compagnia "L'allegra brigata", con la quale porta in scena anche “Supercalifragilistichespiralidhorror”, “Odissea”, un musical e “My fair West”. Risale al 1985 la sua prima esperienza al cinema, dove compare in “Mezzo destro, mezzo sinistro: due calciatori senza pallone” diretto da Sergio Martino, in cui affianca Andrea Roncato e Gigi Sammarchi. Lo stesso anno è diretto da Enrico Montesano in “A me mi piace” e da Giampiero Mele ne “In punta di piedi - Streetdance”. A metà anni '80 fonda con Roberto Ciufoli, Tiziana Foschi e Francesca Draghetti, il quartetto "Premiata Ditta", gruppo comico che lo renderà famoso in tutta Italia. L'esordio in televisione avviene con i programmi “Pronto chi gioca” e “Jeans”, condotti rispettivamente da Enrica Bonaccorti e Fabio Fazio: qui Insegno e la "Premiata Ditta" si esibiscono in divertenti siparietti comici. Otterranno un buon successo con lo spettacolo teatrale “Gallina vecchia fa buon Broadway”, ma il trionfo sul palcoscenico avverrà nel '91 con “Non solo Biutiful”. Nel frattempo Insegno ha avuto modo di fare altre brevi incursioni nel mondo del cinema con le pellicole “Giorni randagi” (1988) con Sergio Rubini e Margherita Buy e “Le finte bionde” (1989) di Carlo Vanzina. Dopo aver realizzato una commedia per il grande schermo intitolata “L'assassino è quello con le scarpe gialle” con la "Premiata Ditta", crea e conduce il programma televisivo “Finchè c'è ditta c'è speranza”, che si prolungherà per tre serie grazie al successo conseguito. Nel 2000 ci sarà un'altra edizione intitolata “Premiata teleditta”. Tra il 2001 e il 2002 Insegno è in teatro con “Colto in flagrante”, diretto dal fratello Claudio Insegno e diventa conduttore dei programmi tv “Buona Domenica”, “Oblivius”, “Compagni di scuola” e “Il mercante in fiera” del 2006. 

Pino Insegno è molto noto come doppiatore: voce ufficiale italiana dell'attore Will Ferrell, ha prestato la voce a Viggo Mortensen nella trilogia “Il Signore degli Anelli”, a Sacha Baron Cohen, a Jared Harris in “Sherlock Holmes - Gioco di ombre”, a Lenny Kravitz in “Hunger Games” e “Hunger Games: La ragazza di fuoco”, a Jamie Foxx nel ruolo di Ray Charles nel film “Ray” e nel ruolo di Django nel film “Django Unchained” di Quentin Tarantino, a Brad Pitt ne “L'esercito delle 12 scimmie” e a Denzel Washington in “American Gangster”. Tra gli altri attori doppiati ricordiamo Mark Wahlberg in “The Departed - Il bene e il male”, “E venne il giorno” e Max Payne in “X-Men le origini - Wolverine” e “Il caso Spotlight”, Will Smith in “Alì”, Philip Seymour Hoffman in “Onora il padre e la madre”, Robert De Niro nel ridoppiaggio de “Il padrino - Parte II” e Harrison Ford nel ridoppiaggio de “I predatori dell'arca perduta”. Ha doppiato John Smith in “Pocahontas” e in “Pocahontas II - Viaggio nel nuovo mondo”, la tigre Diego ne “L'era glaciale” e l'orso Boog in “Boog & Elliot a caccia di amici”. Ha anche dato voce allo Specchio Magico nei film “Shrek” e “Shrek 2”, a Sinbad nel film “Sinbad - La leggenda dei sette mari” e infine all'eterno rivale di Saetta McQueen, Chick Hicks nella serie di film “Cars”. Pino Insegno ha doppiato anche numerosi personaggi di cartoni animati. Nel luglio 2004 gli è stato conferito il prestigioso riconoscimento “Leggio d'Oro Alberto Sordi”, oltre a vari “Nastri d'argento”.

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