Voxyl

L'abbiamo detto tante volte: la registrazione professionale, oggi, può essere davvero alla portata di tutti. Non c'è più bisogno di chissà quale strumentazione, per ottenere delle buone produzioni l'importante è saper scegliere i prodotti più giusti per le nostre reali esigenze ed imparare ad utilizzarli al meglio per arrivare al miglior risultato possibile. Per questo ci siamo avvicinati con grande interesse allo Shure PG42 USB, un microfono che rende tutti “operativi” in un attimo ma che, allo stesso tempo, promette di regalare le stesse soddisfazioni di molti colleghi high-end. Manterrà le aspettative? Scopriamolo insieme a Matteo Mattiacci e Mario Loreti su VOCI.fm.

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Molti ci chiedono come tirare su un home-studio, tant'è che io stesso ho scritto anche un articolo in proposito proprio qui su VOCI.fm; le cose più importanti sono l'ambiente (che deve essere trattato acusticamente), il microfono, la voce e la "mic technique" (bisogna stare alla giusta distanza in base al microfono che stiamo usando e a ciò che stiamo riprendendo). Un buon ambiente e un buon microfono utilizzato correttamente ci daranno la possibilità di avere un suono su cui, volendo, potremo anche lavorare in post-produzione, quindi un suono migliorabile e adattabile alle varie esigenze.

Un buon rapporto “qualità - prezzo” non è però la sola caratteristica che chiediamo oggi ad uno strumento digitale. Nell'ultimo periodo, l'attenzione si è soffermata soprattutto su quei modelli così tanto “plug-and-play” da riuscire a renderci operativi semplicemente collegando un cavetto USB al computer (o addirittura al tablet).

Per questo la nostra attenzione è caduta sullo Shure PG42 USB, che già a colpo d'occhio sa evocare una sensazione di altissima qualità, degna della storia di un marchio come Shure, ma dalle features straordinariamente “2.0”: è un microfono a condensatore a diaframma largo, un cardioide specifico per la voce, ha il collegamento USB che non necessita di scheda audio, può essere alimentato direttamente dal computer e ci fa campionare a 16 bit fino a 48 kHz, senza dover disporre di nient'altro che di un software per l'audio-recording.


Che sia un prodotto Shure lo si comprende analizzando la qualità dei componenti: la capsula è in Mylar placcato oro, ha un diametro di 27 mm e una risposta in frequenza da 20 a 20.000 Hz, in grado di sopportare una pressione sonora pari a 120 dB SPL senza pad e 135 dB con il pad.

Quest'ultimo si attiva agendo su un piccolo switch posto proprio sulla scocca del microfono, nella parte centrale, che ospita anche una pratica e funzionale presa mini-jack alla quale collegare delle cuffie per ascoltare la propria voce in fase di registrazione e che risulta indispensabile in caso di utilizzo del microfono per trasmissioni in streaming o podcast. Semplici ed intuitive le regolazioni del gain microfonico, del volume-cuffia, del monitor e del filtro passa-alto per un maggior controllo dei segnali indesiderati a bassa frequenza.



Shure PG42 USB è un vero e proprio gioiello, che ci ha sorpreso inizialmente per i dettagli estetici curati e gli ottimi materiali, poi per la qualità del suono e, una volta presa confidenza, per la versatilità che la “fulminea” connessione USB riesce a regalare, non mostrando mai problemi di compatibilità sia in ambiente Windows che Apple.

Con il mio collega Matteo Mattiacci si siamo divertiti “giocando” con degli interventi radiofonici, realizzando voice-over, una breve sigla cantata ed anche improvvisando una sessione di doppiaggio. Lo Shure PG42 USB si è sempre rivelato all'altezza delle aspettative, soprattutto in ambienti insonorizzati e comunque ben predisposti alla registrazione.


Ecco un video per ascoltare questo microfono, realizzato proprio da Shure: 

Consideriamo lo Shure PG42 USB un buon acquisto, che per ovvi motivi non voglio paragonare agli “status symbol” di questo settore, ma che consigliamo a chi necessita di uno strumento di medio-alto livello dall'eccezionale rapporto qualità-prezzo. A meno di 300 euro, otteniamo un kit completo di tutto: una robusta valigetta in alluminio per trasportare il microfono, un cavo USB per la connessione (lungo ben 3 metri)  e un supporto anti-shock ShureLock con sospensioni elastiche in gomma. Peccato che sia assente una protezione antivento, come la spugna o il filtro anti-pop che, comunque, è possibile avere come optional per poche decine di euro.

A nostro avviso questo microfono rappresenta una delle migliori soluzioni sul mercato in fatto di tool per la registrazione in mobilità. Del resto un microfono, per chi lavora con la voce cantando o registrando speakeraggi è come un ombrello... è sempre meglio portarlo, non sia mai dovesse piovere! Siete d'accordo? Fateci sapere QUI cosa ne pensate.
 

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