Voxyl

Essere figli d'arte può aiutare, ma per imporsi nel mondo del doppiaggio servono talento, versatilità, ironia e tanta scuola di recitazione. E' il caso di Simone Mori, voce di Omar Sy e di tantissimi altri attori. Un grande professionista ma anche una persona umile e simpatica. Intervistato per VOCI.fm da Patrizia Simonetti.

Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


Simone Mori su VOCI.fm, buongiorno!
Ciao a tutti!

Senti Simone, come si fa a lavorare con la voce? Io mi sveglio, mi rendo conto di avere una bella voce, so anche un pochino interpretare… mi metto a fare la doppiatrice! Ma si fa così?
Beh, molti lo pensano purtroppo! Io sono per una formazione differente. Quando ho detto a mio padre (Renato Mori), doppiatore, che avrei voluto intraprendere la sua stessa carriera, mi ha risposto “iscriviti all’Accademia, fai le tue belle scuole da attore e poi specializzati nel doppiaggio. Così, infatti, dovrebbe essere. Anche perché se campassero solo quelli con la bella voce, io sarei a casa!

Si sente dire che i doppiatori sono una casta, sempre le stesse famiglie… poi invece ci si contraddice dicendo che questo è un lavoro meritocratico. Io chiedo a te: quanto aiuta avere in famiglia qualcuno che già è del mestiere?
All’inizio aiuta, è indubbio. Un direttore di doppiaggio è più facile che si ricordi (e questo valeva soprattutto quando sono partito con questo lavoro, anni fa) di uno con un nome conosciuto, come è stato nel mio caso. L’aiuto finisce qui, perché poi vai avanti solo se te lo meriti e se dimostri di essere capace. Il discorso delle “famiglie” si riferisce ad un caso diverso dal mio, che ho iniziato tardi a fare il doppiatore, e quindi a quei bambini che entrano in sala di doppiaggio insieme ai genitori che sono già professionisti. Serve un ruolo infantile? Il direttore può chiederti di portare tuo figlio, che così si avvia fin da piccolo a questo lavoro, Ma poi non tutti funzionano e quindi c’è chi prosegue e chi no. Non siamo assolutamente una “casta”, noi doppiatori siamo molto aperti. E’ anche vero che oggi sono moltissimi gli attori che cercano di specializzarsi e l’imbuto e stretto.

La risposta è sincera, ti ringrazio. Senti, quale è stato il doppiaggio che ti ha dato più soddisfazione?
Forse “Carnage”, “Magnolia” (ero la voce di John C. Reilly, un attore a cui tengo molto), “Friends” perchè David Schwimmer mi ha dato popolarità, ultimamente l’attore francese Omar Sy perché mi diverte molto e sta avendo grande successo.

Il consueto consiglio agli utenti di VOCI.fm che vogliono intraprendere la carriera da doppiatore o doppiatrice?
Studiate! Diventate bravi attori e vedrete che così sarà molto facile imparare l’arte del doppiaggio. Io dico sempre a chi viene a fare i provini da doppiatore che la parte tecnica si impara velocemente, ma se non sai recitare non vai da nessuna parte.

Quindi è più importante l’interpretazione del sync?
Assolutamente: 10 contro 2. Un saluto a VOCI.fm da Simone Mori

 

mettiti in evidenza
mettiti in evidenza
mettiti in evidenza
mettiti in evidenza