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"Festival dei tulipani di seta nera", intervista a Pino Insegno

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ARTICOLO

"Festival dei tulipani di seta nera", intervista a Pino Insegno

Pino Insegno è stato premiato domenica 5 Maggio sul palcoscenico del Teatro Brancaccio di Roma nella serata finale del “Festival dei Tulipani di Seta Nera 2019”, rassegna di cortometraggi a tema sociale che si pone l'obiettivo di promuovere il valore positivo della diversità. A lui il premio come Testimonial Tulipano di Seta Nera. VOCI.fm c'era e nella videointervista di Patrizia Simonetti, oltre a parlare dell'importanza del riconoscimento, Pino Insegno rivela le novità del suo lavoro di doppiatore e del suo “Voice Factor” in onda su Radio24.

Intervista realizzata da Patrizia Simonetti


[Pino Insegno arriva camminando con le stampelle]

No, va be'! Che fu?
Tendine d'Achille staccato e operato! È successo... dunque, ero a Cancún, in Messico, e ho voluto esagerare salendo sulla piramide. Stavo girando un film con Coppola, gli ho detto “Francis, non è il caso che mi arrampichi così perché ho un fastidio, una calcificazione”, ma lui “Pino, doesn't matter, dai go!”; De Niro era giù che aspettava, Al Pacino che mi faceva “sbrigati, sbrigati!”, e io per sbrigarmi... mi sono fatto male sul motorino come un cretino!

Poi sapevi che dovevi venire qui, quindi un disabile ci sta bene, no?
Eh, sono passati trentotto giorni dall'operazione al tendine, quindi trenta giorni di gesso e... ma che è, Medicina 33 o un'intervista? Va be', poi adesso va meglio, adesso posso appoggiare, poi ricomincerò di nuovo a correre, fino adesso comunque non ho mai smesso di fare né doppiaggio, né teatro.

Ecco, allora raccontaci cosa stai facendo per il doppiaggio e per il teatro, e poi ci parli di questo premio!
Beh doppiaggio tantissimo come sempre, però non posso parlare di quello che faccio o ci arrestano, perché come dici “Trono di Spade” o “Avengers Endgame” ti uccidono. Dei lavori di cui posso parlare, uno di cui sono fiero è “Green Book”, un film meraviglioso. Teatro, sono di scena per altre dieci repliche al Teatro Orione a Roma, per dodicimila persone dal 15 al 19 maggio, poi al Teatro Quirino con “L'ultimo giorno di un condannato a morte” di Victor Hugo, dove fortunatamente lui è offeso, distrutto, in carcere, quindi è perfetto.

Per il teatro parliamo anche di “58 sfumature di Pino”!
Che ormai sono 59, però non li dimostro, vero? È vero, signori? Ma sì, tante cose, come al solito trasversale cercando di essere un buon artigiano, dando il meglio in tutto e fermandomi prima che la gente capisca se è vero che lo so fare o no.

Sei anche su Radio 24 sempre, giusto? Non è più Voice Anatomy ma è Voice Factor.
Se sai tutto, perché non ti fai l'intervista da sola?

Perché non mi faccio i fatti miei?
No, è bello, tu sei preparata! Pensate che invece c'è stata un'intervista qualche tempo fa, in Sicilia, e una giornalista mi fa alla fine “lo sai che hai una bella voce? Tu secondo me dovresti fare doppiaggio!”. Pensando che scherzasse, io ho risposto “beh sì, ci penserò” e lei “no no, sono seria!”, e io “Ma davvero tu non lo sai?”. Lì mi sono arrabbiato, ok, uno non deve arrabbiarsi, però ormai basta un click per far finta di sapere tutto della persona che hai di fronte. Ma tu sei oltremodo preparata!

Ma è perché sono di VOCI.fm.
Sai anche a che punto è la gravidanza di mia moglie? Non lo sai!

Mi occupo di voci!
Va bene, abbiamo una gravidanza importante, al sesto mese. Non è il mio! Non è il mio.

Cosa significa per te il premio dei Tulipani di Seta Nera?
I premi sono sempre ben accetti, anche se a volte vengono presi sottogamba. Non è questione di premio più importante o meno importante, è una sublimazione di un momento importante della tua vita ed è giusto non perdere il valore di quella cosa. Non ci sono premi di serie A o serie B; è vero che l'Italia è il paese dei premi, però è bello. È un riconoscimento! Spero sempre di non prenderlo alla carriera...

Porta male, dicono!
No, quello no! Però abbiamo ancora qualcosa da dire. Bum! Infarto. No, nooo!

Però non ce l'hai spiegato il cambiamento da Voice Anatomy a Voice Factor!
Perché dopo tre stagioni di Voice Anatomy – lo sapete perfettamente voi e chi la segue, trasmissione che ha aperto un enorme panorama sul peso della voce, il mezzo di comunicazione più importante al mondo – abbiamo deciso di cambiare, Voice Factor perché abbiamo dato anche profilo artistico per i ragazzi attori e attrici che vengono da tutta Italia, e che vogliono entrare dalla porta principale del mondo del doppiaggio, un mondo meritocratico dove se non sei bravo non puoi entrare. Questa possibilità, collegata con le case di distribuzione più importanti, ha permesso a sei ragazzi – tre maschi e tre femmine – di partecipare al doppiaggio di un film a fine stagione. Una sorta di gioco su X Factor, sui contest. Abbiamo cambiato per dare una spolveratina, ma Voice Anatomy è lì.

Grazie da tutta la community di VOCI.fm, Pino!
Grazie a voi, a presto.



PINO INSEGNO: CENNI BIOGRAFICI

Pino Insegno, nato a Roma nel 1959, è un attore, doppiatore, direttore del doppiaggio e conduttore televisivo italiano. Attore di formazione teatrale, debutta insieme al gruppo della Premiata Ditta prima in RAI e poi in Mediaset; ha condotto vari programmi tra cui lo “Zecchino d'Oro”, “Buona Domenica”, il “Mercante in fiera”, “L'anno che verrà” e “Domenica In”. È noto per essere il doppiatore principale di Will Ferrell e per aver prestato la voce a Viggo Mortensen nella trilogia de “Il Signore degli Anelli”, a Sacha Baron Cohen nei film ispirati ai personaggi da lui creati, a Jared Harris in “Sherlock Holmes - Gioco di ombre”, a Lenny Kravitz nella trilogia di “Hunger Games”, a Jamie Foxx nei film “Ray” e “Django Unchained”, e a Denzel Washington in “American Gangster”.

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